“Abbiamo depositato oggi una proposta di legge per accertare eventuali responsabilità politico-amministrative nel contenimento del batterio Xylella fastidiosa. La Puglia ha il diritto di sapere chi ha lavorato a favore, facendo di tutto per applicare le misure di contenimento, e chi ha remato contro rendendosi complice del negazionismo e quindi della strage degli ulivi. 

Ringraziamo i colleghi sottoscrittori, Francesco Ventola, Paolo Pagliaro, Fabio Romito e Gianfranco De Blasi, e invitiamo tutti i colleghi ad unirsi a noi, perché la verità è ciò che più avvicina alla soluzione dei problemi e alla libertà.”

Lo dichiarano il Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, promotore e primo firmatario della proposta di legge, e i Consiglieri Sergio Clemente, Ruggiero Mennea, capogruppo.

“Con la proposta di legge si chiede l’istituzione di una Commissione d’indagine per accertare eventuali responsabilità amministrative nell’ambito delle attività di contenimento della Xylella fastidiosa.

È questo un argomento estremamente controverso, purtroppo foriero della distruzione di molta parte del paesaggio ulivetato pugliese, che sin dal 2013 ha contrapposto i sostenitori della prova scientifica ai negazionisti, con le motivazioni più varie. Tale contrapposizione ha purtroppo prodotto gravi ritardi nell’attività di contenimento del batterio e di distruzione della popolazione dell’insetto vettore.

La conoscenza in dettaglio di quanto avvenuto e degli atti amministrativi adottati, non applicati, ovvero parzialmente eseguiti o addirittura omessi, unita a una ricostruzione storico-fattuale di eventuali interferenze sull’attività amministrativa generate dal clima di forte contrapposizione politica, risultano necessarie a mettere a punto con maggiore chiarezza il profilo delle responsabilità, per meglio governare sia le attività di contenimento in corso che le politiche di ricostruzione produttiva e paesaggistica nella parte centro-meridionale della Puglia.

A questo scopo si riferisce la proposta istitutiva della Commissione d’indagine, organizzata con norme di dettaglio chiare e per giungere nel breve volgere di 12 mesi a una prima conclusione.”