“La nuova gara per la protesica sarà bandita entro giugno e sulla base di un importo molto più realistico e ragionevole, coerente con il numero di prestazioni di chirurgia ortopedica. La vecchia gara ha registrato problemi a causa dell’inesperienza in materia di InnovaPuglia, che si è limitata ad aggregare i dati di fabbisogno provenienti dalla singole Asl, senza effettuare né richiedere asseverazioni.
Alla fine, dopo numerosi tentativi di fare chiarezza, è stato il direttore del dipartimento salute Vito Montanaro ad offrirci tutti gli elementi per una valutazione appropriata e in qualche modo rispondente alle nostre numerose sollecitazioni. Resta da capire su quali basi le Asl abbiano costruito il proprio fabbisogno, lontanissimo dal dato storico delle prestazioni per chirurgia ortopedica.”

Lo dichiarano il consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, i consiglieri regionali Sergio Clemente, Ruggiero Mennea, capogruppo, e il responsabile regionale sanità Alessandro Nestola, commentando l’audizione odierna sull’argomento del direttore del dipartimento politiche della salute Vito Montanaro.

“L’argomento della protesica è importantissimo sia sotto il profilo sanitario che finanziario. Si pensi che nel triennio 2019-2020-2021 avremmo dovuto spendere 988.428.149 di euro, mentre ne abbiamo spesi 1.481.156.500 di euro, per uno scostamento complessivo pari a euro 492.728.351.
Tra i motivi di queste maggiori spese vi è quello che non riusciamo a fare una gara unica regionale, nonostante tale compito sia stato assegnato da anni al soggetto aggregatore InnovaPuglia.
L’ultima tentativo di gara unica, com’è noto, è naufragato di fronte al Tar, poiché la base di gara è stata giudicata decisamente troppo alta per il fabbisogno pugliese.
Infatti, una gara da 3 miliardi 254 milioni di euro e sulla base di una somma dei singoli fabbisogni delle Asl, su cui il TAR si è così espresso: ‘Esaminando gli atti di gara emerge che il discostamento della stima dei fabbisogni dal dato della spesa storica è significativo e privo di qualsivoglia giustificazione; più specificamente emerge dal Rapporto del Ministero della salute che la spesa complessivamente registrata per l’anno 2019 per il consumo dei dispositivi medici direttamente acquistati dalle strutture pubbliche del Sistema sanitario nazionale (cd. flusso consumi) è stata di 5 miliardi di euro su tutto il territorio nazionale; e, in particolare per la Regione Puglia, è stata di euro 349.196.899. Diversamente, per il prossimo quadriennio e soltanto con riferimento ai dispositivi ortopedici oggetto di gara, è stato stimato un fabbisogno pari ad una spesa complessiva superiore a 3 miliardi.
I dati si commentano da sé, quand’anche si valorizzi – e va in effetti valorizzata – la circostanza del forte ridimensionamento della spesa storica regionale in ragione dei significativi tagli resi necessari dal piano di risanamento’.
Le domande che nei mesi scorsi ci eravamo posti, oggi hanno trovato riposta da parte del direttore Montanaro: non erano state evidentemente interpellate le farmacie ospedaliere che avrebbero potuto con un semplice click comunicare il consumo medio di ogni prodotto messo in gara e comprandolo con il dato della spesa storica. Ne deriva che i quantitativi sono stati determinati arbitrariamente.
Speriamo ora in una velocissima gara, per continuare ad assicurare il servizio richiesto dai cittadini, con la stessa qualità e intensità, ma a costi decisamente più bassi.”