Lido Marini-Ugento. Apprendiamo con profondo dispiacere della rinuncia da parte dell’amministrazione comunale di Ugento, di cui Lido Marini ne è frazione, al finanziamento per la realizzazione e messa in esercizio di un ecocentro comunale per la raccolta differenziata. Vince ancora una volta il NO, secondo il comitato contrario all’opera, che sarebbe dovuta sorgere in un’area verde compresa tra le vie Paganini e Vivaldi, sarebbe andato ad impattare in maniera catastrofica sull’ecosistema e altrettanto avrebbe fatto per via di miasmi verso la popolazione residente lungo le suddette vie.
Ettore Maglio, responsabile di zona di Azione, sottolinea come ancora una volta vincano timori, pur comprensibili, di fronte alla possibilità di migliorare la condizione del nostro territorio. L’opera in oggetto, come ogni nuova opera, da un pergolato nel nostro giardino, ad un ponte sullo stretto di Messina, di certo sarebbe andata a modificare lo stato dei luoghi. Non solo in quanto opera in sé, ma anche per il carico urbanistico che andrebbe necessariamente ad aumentare. In questo caso era previsto un tratto di strada, prolungamento di via Vivaldi, per raggiungere l’ecocentro, che come potrete dedurre non sarebbe stato adiacente alle abitazioni, ma lontano da esse dai quattro lati per decine di metri. Se da un lato, quindi, si andavano modificando ‘’in pèius’’ le caratteristiche di un terreno agricolo, seppur incolto, dall’altro si andava migliorando una situazione disastrosa sul piano dell’igiene urbana della marina in questione. Come residenti e avventori purtroppo sanno bene, la marina ha un cattivo nome proprio a causa di un centro abitato spesso vittima di rifiuti sparsi, erbacce che infestano le strade, cumuli di ingombranti e materiale di risulta. Questo nonostante sia al tempo stesso conosciuta e riconosciuta per la qualità del suo mare e delle sue spiagge. Cittadini, turisti ed operatori turistici non ne possono più. Il Salento tutto non ne può più, di vedere le sue bellezze deturpate dall’inciviltà ma anche dal non agire per contrastarla.
Necessario quindi mettere in atto tutta una serie di contromisure tese ad estirpare il fenomeno vasto dell’abbandono, realizzando un moderno ecocentro, valvola di sfogo necessaria per ingombranti, olii esausti e differenziati, quali plastica, metalli, vetro e umido.
Paolo Greco, coordinatore provinciale di Azione sottolinea: Ancora una volta il fallimento di politiche concrete e pragmatiche per mano di sciacalli dell’ambientalismo che con retoriche salottiere ci costringono a situazioni di inquinamento. La politica deve reagire in modo unanime, altrimenti si finirà con il perpetuarsi di una condizione di rischio ambientale per non voler curare il problema con i mezzi che la modernità ci offre.