“La Basilicata non può usare le somme versate da AQP a titolo di compensazione ambientale per sconti nella bolletta dell’acqua o organizzare festival, eventi o sagre. Le norme europee e statali sulle compensazioni ambientali, comportano la destinazione delle risorse economiche solo per manutenzione di sorgenti e corsi d’acqua. E questa è una destinazione esclusiva, e nessun accordo di programma – vecchio o nuovo – può stabilire modalità diverse o autorizzare finalità non previste dalle leggi.”

Lo dichiarano il Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, i Consiglieri Sergio Clemente, Ruggiero Mennea, capogruppo, e il responsabile regionale acqua di Azione Nicola Di Donna.

“La Puglia preleva l’acqua dalle sorgenti che sgorgano in Campania e Basilicata, ma facenti parte del sistema idrogeomorfologico meridionale. Per questo motivo l’acqua è di tutti, compresa la Puglia, non è commerciabile e il suo utilizzo è regolato da Piani distrettuali e da diversi accordi di programma.
L’oggetto di questi accordi di programma è limitato a non far gravare le spese di manutenzione delle fonti e dei corsi d’acqua esclusivamente sulla regione nel cui territorio insistono le sorgenti. Per questo motivo tutte le regioni che utilizzano l’acqua sono tenute a farsi carico di un contributo a titolo di compensazione ambientale.
È perciò contro le leggi, comprese quelle geologiche, e il buon senso, pensare di poter assimilare la cessione dell’acqua a quella di una merce, con la possibilità di utilizzare le somme versate a titolo di compensazione ambientale come se fosse una remunerazione per un prodotto di proprietà.
C’è da sottolineare, anzi, che nessun versamento potrà essere effettuato da AQP alle regioni Campania e Basilicata, senza un programma di lavori ambientali, relative stime e – soprattutto – puntuale rendicontazione.”